Il termine “Camomilla” ha origini antiche. È al mondo latino, infatti, che risale l’etimo chamomilla, derivato a sua volta dal greco chamaimelon. Il significato di quest’ultimo sarebbe composto: chamai si traduce con “in basso” o “piccolo”, mentre melon descrive il “melo”. Dunque, la Camomilla rimanderebbe a un certo tipo di “mele nane”, probabilmente del genere renette, con cui condividerebbe il tipico profumo dolciastro.

Della Camomilla si utilizzano principalmente i fiori, dalla cui essiccazione ne derivano decotti, olio essenziale, infusi ed estratti secchi. Come è noto, il suo primo impiego è sotto forma di tisana, preparata usando infusi di produzione sia industriale sia artigianale.

USO TOPICO – Tramite garze o piccoli asciugamani imbevuti nell’infuso di Camomilla, si leniscono gli arrossamenti e le irritazioni cutanee provocate da scottature e piccole ferite.

COSMESI – Fra le proprietà della Camomilla, c’è quella di ravvivare i colori chiari e gialli. Per questo viene impiegata per preparare shampoo e balsami in grado di ravvivare i toni dei capelli biondi. Inoltre, le sue proprietà astringenti, la rendono perfetta per riequilibrare la pelle mista e grassa che presenta impurità o acne.

CUCINA – I fiori di Camomilla sono solitamente utilizzati in forma essiccata per preparare tisane calde, ottime da assumere prima della notte, nei momenti di relax o contro i crampi intestinali.

MEDICINA ALTERNATIVA – L’estratto secco di Camomilla migliora le disfunzioni del tratto digestivo, come la gastrite o la colite.